giovedì 6 maggio 2010

Il gioco cambia e cresce con il bambino

Il gioco è un potente e prezioso elemento per lo sviluppo, cambia e cresce con il bambino.
Nel percorso di sviluppo è:
  • dialogo tonico ossia una modalità comunicativa essenzialmente corporea, una forma di comunicazione del corpo, con il corpo e i corpi, essenzialmente basata sulla modulazione del tono muscolare.


  • gioco senso-motorio ossia il dinamismo dei salti, delle corse, dei tuffi, dei rotolamenti che permette di sperimentare una rottura tonica: un buttare fuori parti di sé, il bisogno di sperimentare-sperimentarsi in condizioni di equilibrio e disequilibrio.


  • gioco proto-simbolico e simbolico ossia il nascondersi e il ritrovarsi, il costruire e il distruggere, il far finta che, dove la regola-base è facciamo come se, facciamo che io ero. Il gioco simbolico permette la simulazione di ruoli e di regole, allena ai rapporti sociali: al mestiere di mamma e papà, del dottore, del pompiere, dell'insegnante ecc.


  • gioco rappresentazione e narrazione ossia quell'insieme di attività che permettono di rappresentare l'azione ricorrendo a differenti codici: quello iconico (grafico-pittorico, manipolativo), il linguaggio sonoro-musicale, verbale, teatrale ecc.
Per ulteriori informazioni sull'importanza del gioco nello sviluppo infantile, potete consultare http://www.homolaicus.com/teorici/piaget/piaget.htm

mercoledì 5 maggio 2010

Il gioco è azione

Da studi psicoanalitici: "l'origine del pensiero è proprio a questo confronto della fantasia con la realtà [...] La ricchezza, la profondità e l'acutezza del pensiero dell'individuo, dipenderanno proprio dalla qualità e dalla malleabilità della sua vita fantastica inconscia e dalla sua capacità di assoggettarla alla prova di realtà".

Il gioco è il mediatore di un duplice viaggio, di andata e di ritorno: dal confronto-scontro con la realtà all'immaginazione e dall'immaginazione all'azione ludica che agisce sulla realtà permettendo al bambino di inventare, trasformare e creare.
Un nido che potenzia l'immaginazione, le molteplici intelligenze e il gioco costituisce un contesto ricco di stimoli culturali e sociali.
Inoltre fornisce esperienze percettive reali che innescano attività di esplorazione, costruzione ed anche giochi di finzione, drammatizzazioni, imitazioni e giochi mentali.

lunedì 3 maggio 2010

Il piacere di giocare


Il gioco, anche quando é svolto in modo apparentemente solitario, introduce il bambino in una dimensione culturale e sociale, oltre a contribuire a strutturarne la personalità.

Nel gioco il bambino "mette in scena" il mondo esterno e il mondo interno: i significati delle cose, i segni di una cultura, le paure, i desideri ecc.

Il gioco é sempre orientato ad uno scopo, anche se questo scopo può essere più o meno esplicito e consapevole ma é sempre legato al piacere dell'azione, al piacere dell'atto di giocare.

Il gioco permette di sostenere ed espandere le potenzialità del bambino: la comunicazione, il movimento, la socialità, l'autoaffermazione, la costruzione, l'avventura, l'esplorazione, la fantasia e l'immaginazione.

Tra queste, il movimento soddisfa motivazioni di locomozione, di equilibrio, di ritmo, di autoaffermazione e competizione; l'esplorazione e l'avventura esprimono il bisogno e il piacere di orientarsi nel mondo e di fare esperienza di quanto appare nuovo, interessante ed anche rischioso.

venerdì 30 aprile 2010

Tecniche ludico-animative

Ecco una lista di tipologie di tecniche e attività di gioco e animazione per favorire l'acquisizione e/o il potenziamento di alcune abilità e competenze.

Tecniche di interazione: favoriscono l'instaurarsi di relazioni positive tra i membri del gruppo di animazione, hanno come obiettivo la conoscenza reciproca, il miglioramento del clima e lo sviluppo dell'interdipendenza.
Si tratta di giochi di conoscenza e di relazione, giochi non competitivi, brainstorming, analisi di caso.

Tecniche di training: sono tecniche di "addestramento" che sviluppano competenze attraverso l'esercizio simulato in percorsi ricorsivi, hanno come obiettivo: migliorare l'affermazione di sé, controllo dell'aggressività, riconoscere la soggettività e la diversità dagli altri, gestire l'organizzazione, gestire conflitti, educare ai rapporti interpersonali.
Sono attività di role play (giochi di ruolo), brainstorming, drammatizzazione, discussione, teatro, psicodramma.

Giochi di comunicazione: comprendono la comunicazione verbale e non verbale ed hanno l'obiettivo di sviluppare competenze comunicative attraverso lo scambio interpersonale.
Le tecniche sono giochi di comunicazione verbale, giochi corporei, storytelling, scrittura creativa.

Gaming simulation: favoriscono la valutazione degli effetti di decisioni (simulation) prese attraverso l'assunzione di ruoli (role) sottoposti a regole (game).
L'obiettivo è comprendere il comportamento del sistema e valutare scelte e strategie per operare sul sistema (problem solving).
Si tratta di attività di role play, giochi di simulazione, analisi di caso, tecnica dell'acquario.

Tecniche di partecipazione espressiva: si riferiscono ad una vasta gamma di attività espressive e ludiche, strutturate e non strutturate con l'obiettivo di favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei soggetti.
Sono giochi organizzati, giochi liberi, giochi di squadra, teatro delle ombre, teatro dei burattini, drammatizzazione di storie, canto, danza, mimo.

Tecniche narrative: utilizzano tutti i linguaggi per sviluppare competenze elaborative-interpretative di realtà effettive e/o virtuali.
Si tratta di attività di lettura animata, storytelling, digital storytelling, foto-story, produzione video, scrittura creativa, autobiografie.

Tecniche di drammatizzazione: sono attività di rappresentazione narrativa rielaborate personalmente con lo scopo di trasformazione di un contenuto, un'esperienza, un vissuto in azione scenica.
Le attività sono: recitazione con copione, drammatizzazione libera, tecniche del teatro, role play, animazione di storie.

Giochi per sviluppare cooperazione: potenziare la crescita della persona entro un contesto di gruppo formativo, non terapeutico, in funzione di socioabilità con gli obiettivi di costruzione di un positivo clima di relazioni, sviluppo della motivazione alla cooperazione e propedeuticità al lavoro di gruppo.
Sono giochi di questo tipo i giochi collaborativi, giochi di squadra, giochi a incastro, giochi non competitivi, giochi di gruppo di problem solving, scrittura collaborativa.

Tecniche multimediali: utilizzano strumenti multimediali nella prassi animativa con l'obiettivo di comunicare in differita, educazione ai media, comunicazione con la pluralità dei linguaggi.
Si tratta di laboratori mediali (fotografia, fumetto, cinema), videogiochi, scrittura collaborativa con il computer.
A mio avviso tutte queste tecniche e giochi sono utili per sviluppare alcune abilità, sia nei bambini sia in adulti, ma la condizione necessaria perché questo avvenga è una corretta flessibilità e competenza nella conduzione di queste attività.
Viene messa "in gioco" l'abilità dell'educatore nel saper gestire queste situazioni, nel formare gruppi equilibrati nei quali ciascun individuo si senta parte dell'insieme e allo stesso tempo abbia una propria individualità che riesce a esternare per migliorare e potenziare la comunicazione verbale e non verbale, le relazioni sociali, l'assumere altri punti di vista e tutti gli obiettivi che queste tecniche animative si prefiggono.

giovedì 29 aprile 2010

Il diritto a giocare


Come ho scritto più volte in questo blog, il bambino ha la necessità di giocare (gioco libero, strutturato, solitario, di gruppo) per la motivazione intrinseca del piacere dell'atto di giocare ma soprattutto perché il gioco lo aiuta nello sviluppo motorio, cognitivo ed affettivo.
L'asilo nido, come servizio educativo per la prima infanzia, deve garantire non solo il gioco libero ma anche attività pensate e strutturate dalle educatrici per potenziare lo sviluppo di alcune abilità che fanno riferimento a cinque campi di esperienza.
I campi di esperienza, sui quali devono essere organizzate le attività per i bambini sono: area del CORPO ossia percezione e movimento del corpo; area della COMUNICAZIONE ossia il gesto, l'immagine e la parola; area LOGICA ossia i problemi, le prove e le soluzioni; area AMBIENTE ossia società e natura; area dell'EDUCAZIONE ETICO-SOCIALE ED AFFETTIVA ossia il sé e l'altro.

A mio avviso occorre fare una riflessione per tutte quelle madri che non lasciano giocare liberamente i loro bambini perché sudano, perché si sporcano, perché possono cadere ecc ecc.
Il bambino deve essere lasciato libero ed ha estremamente bisogno di provare e sperimentare esperienze nuove e giocare per il piacere di farlo anche se questo significa sporcarsi, bagnarsi, cadere e sudare...
Durante il mio tirocinio formativo all'asilo nido ho notato, durante le attività che implicavano lo sporcarsi come per esempio toccare con le mani la sabbia o il colore, si riconoscevano immediatamente quei bambini che non erano abituati a fare esperienze di quel tipo e che non erano lasciati liberi di giocare e sperimentare dai genitori.
Questi bambini andavano in crisi con attività di questo tipo ed era molto difficile convincerli a lasciarsi andare e provare come i loro compagni.

In questo senso...il bambino ha diritto a giocare, a fare nuove esperienze, a sporcarsi, a cadere, a sudare...tutto per il suo bene e positivo per la sua crescita!

mercoledì 28 aprile 2010

Gioco Simbolico di Gruppo

In questo video un esempio di gioco simbolico di gruppo...

Gioco Simbolico

Ecco un video che propone un esempio di gioco simbolico...